Vogliamo altri 5 anni di buon governo

Per rendere Rho sempre più bella, smart, accogliente ed inclusiva

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Sicurezza e coesione sociale

Se nel nostro paese c’è una richiesta che è in continuo aumento è senz’altro la richiesta di più sicurezza.

Anche se oggettivamente grossi reati, quali omicidi e rapine ma anche scippi furti di auto, siano in costante calo, la sensibilità sui reati è in costante crescita, accentuata anche da coloro che si divertono a gridare “al lupo al lupo”.

Destano in particolar modo allarme sociale i furti in appartamento e le truffe ai danni di persone anziane.

La nostra città in particolare è costantemente presidiata dalla nostra Polizia Locale, con i pattugliamenti del centro e delle frazioni, dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato e in molti punti nevralgici della città sono state installate telecamere di  sorveglianza, a partire dagli accessi della Ztl fino al sottopasso della stazione.

Il non conoscersi, il “pensare ai fatti propri”, il non fare rete, genera in particolare nelle fasce piu deboli – anziani, donne, persone sole – un senso di insicurezza, frutto di questa disgregazione sociale.

“Telecamere, esercito, guardie armate possono essere utili in determinati contesti,” dichiara Carmelo Gambino, segretario di Sel Rho, “per noi di SEL, non è questa organizzazione Orwelliana da “Grande Fratello” la soluzione, come molti prospettano, bensì la coesione sociale.

Ed è attraverso iniziative culturali e aggregative, che coinvolgano i residenti del centro e delle frazioni, avvalendosi anche di associazioni che favoriscano l’integrazione tra persone di diversa estrazione sociale e culturale, che si può creare questa coesione.

Nel programma della coalizione di Centrosinistra, in perfetto accordo con gli alleati, abbiamo inserito la proposta di istituzione di strumenti di aiuto di vicinato, che creino reti tra cittadini che vivono nello stesso quartiere, in modo che si conoscano a vicenda, si fidino l’uno dell’altro e si diano reciprocamente una mano nei bisogni quotidiani.

Conoscere il proprio vicino, sapere che ha esigenze simili ed è disposto a dare una mano, contribuisce a creare una percezione di sicurezza. Aumentando la coesione sociale renderemo Rho più vivibile.”

Durante questi  5 anni l’amministrazione ha lavorato per migliorare la sicurezza in tanti settori, istituendo i vigili di quartiere a Lucernate, Terrazzano e Stellanda, sostituendo tutti i corpi illuminanti con lampadine a led più luminose ed a risparmio energetico ed assegnando alle associazioni numerosi spazi a disposizione nel territorio.

“Nei prossimi 5 anni sarà necessario aumentare il corpo di Polizia locale, ampliando i presidi in tutti i quartieri ed avviando pattugliamenti nelle ore serali,” prosegue Gambino, “tuttavia ciò non basta: occorre organizzare sempre più iniziative culturali, aggregative e ludiche in tutte le zone di Rho, rendendo la città sempre più viva, inclusiva, accogliente ed a misura di cittadino. Solo con la coesione sociale e l’integrazione delle categorie più svantaggiate si può creare sicurezza e vivibilità”.

Sinistra Ecologia Libertà Rho

Rho, via Statuto 7

rho@selmilano.it-selrho.wordpress.com

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Il Post Expo è complesso ma se ognuno fa la sua parte …

Il Post Expo è complesso ma se ognuno fa la sua parte …

 

L’incontro di mercoledì 16 dicembre al Centrho organizzato dal circolo locale di SEL  sul futuro dell’area Expo, ha visto la partecipazione del Sindaco di Rho, Pietro Romano, del consigliere della Città metropolitana milanese di SEL, Pietro Mezzi, di Claudio Gandolfi, ordinario alla facoltà di agraria dell’Università di Milano ed infine di Giovanni Azzone , rettore del Politecnico di Milano.

Come indicato dall’Assessore all’Ecologia del Comune di Rho Gianluigi Forloni  di SEL  nell’introdurre gli oratori, l’incontro oltre a dare gli aggiornamenti più recenti sul processo che ormai si è avviato, voleva anche sviluppare nello scenario che sta avanzando uno sguardo rhodense. Cioè se e come è possibile in un intervento che ha uno spessore come minimo nazionale trovare spazio per un dialogo con il territorio rhodense che è anche logisticamente coinvolto. Il sindaco Romano ha fatto una veloce cronistoria di come la società Arexpo di cui Rho detiene l’1% (Regione Lombardia/Comune di Milano/Fondazione Fiera sono i principali azionisti), proprietaria dei terreni di Expo abbia predisposto un bando per l’assegnazione dell’area in sintonia con lo scopo statutario di rientrare dei costi dell’area. Il bando è andato deserto e a questo punto è emersa la proposta dell ‘Università di Milano di trasferire nell’area Expo una buona parte delle facolta scientifiche creando un nuovo campus universitario. Successivamente a fianco di questa proposta Assolombarda ha indicato la possibilità di insediare nell’area attività private di alto valore tecnologico che potessero sviluppare una sinergia positiva con la presenza del polo universitario. Infine a sorpresa il governo Renzi ha messo sul piatto l’ipotesi concreta di un polo di ricerca biotecnologico, capace di impiegare  stabilmente 1600 ricercatori con un impegno decennale di 150 milioni di euro l’anno. Visto l’impegno pubblico che si è concretizzato  con lo stanziamiento immediato di 50 milioni di euro per la parteciparzione in Arexpo, il sindaco Romano ha sottolineato come questo sia il miglior scenario immaginabile anche per il nostro territorio, si tratta di capire come si concretizzerà.  Pietro Mezzi ha dato un giudizio complessivamente positivo dei progetti pubblici fino ad ora in campo, a patto che nella loro realizzazione alcune condizioni vengano mantenute. Tra queste c’è la sostenibilità ambientale del quartiere universitario e degli altri insediamenti previsti sia dal punto di vista energetico sia per quanto riguarda la mobilità. E’ ipotizzabile un quartiere auto-free se i temi della mobilità interna saranno opportunamente considerati. Claudio Gandolfi ha sottolineato come  le priorità per il nostro territorio siano i giovani e il  lavoro e se Rho sarà in grado di cogliere la novità di un campus universitario con 15 000 studenti ai confini della città, potrà probabilmente vivere una trasformazione importante e positiva.  Sulla stessa linea l’intervento del rettore Giovanni Azzone che ha chiarito come sebbene si stia lavorando alacremente sul piano della progettualità, l’assenza per ora di un playmaker e di una regia riconosciuta non allontana i rischi di un esercizio accademico che poi fatica a concretizzarsi. Per quanto riguarda Rho  e il rhodense il rettore ha sottolineato come sul piano della recettività non solo immobiliare ma anche culturale e sociale, il nuovo teatro è un esempio, Rho può aprirsi ad una scommessa interessante accettando la competizione con Milano oppure decidere di rimanerne fuori come in parte è accaduto con l’insediamento del polo fieristico. La discussione con il pubblico ha messo in luce un paio di altri concetti e cioè come sia importante inserire le pur pregevoli iniziative previste per l’area Expo in un’ottica territoriale un po’ più ampia che riguarda Pero, Cascina Merlata, Pantanedo e i terreni agricoli circostanti. Su questo tema tutti gli oratori hanno condiviso la necessità di ampliare lo scenario ma con due preoccupazioni la prima che non costituisca un freno ai progetti in corso, la seconda che con le difficoltà che sta attraversando la realizzazione della città metropolitana manca un soggetto capace di interloquire a più ampio respiro.

Il secondo concetto era la richiesta di un ruolo delle comunità locali che può crescere solo con momenti partecipativi a cui le istituzioni devono necessariamente adeguarsi.

Proprio in riferimento a quest’ultimo concetto – ha commentato Carmelo Gambino, segretario del Circolo SEL di Rho – siamo contenti  dell’iniziativa, della buona partecipazione e crediamo come abbiamo chiesto con la mozione di SEL che si discute questa settimana in Consiglio Comunale, che ci debbano essere anche momenti istituzionali per far conoscere ed approfondire quanto su post Expo si sta facendo. Riteniamo infatti che oltre a rispondere alla scommessa rappresentato da un polo universitario alla porte, ci siano altri contenuti che il territorio può esprimere”. La mozione di SEL chiedeva di seguire da vicino il procedere delle vicende legate al post Expo e di organizzare un evento in città con la partecipazione di  autorevoli rappresentanti dei vari enti coinvolti, La mozione emendata secondo quanto chiesto dal PD, è passata in Consiglio Comunale con 16 voti  favoroveli e due contrari dei rappresentanti di Gente di Rho, la cui posizione contraria non è stata spegata.

 

Il Circolo SEL di Rho,                                                                                  22 dicembre 2015

 

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All’Expo per dire “Ohi” alla Trojka

ohi Expo

Domenica i Greci hanno votato sul proprio futuro e su quello dell’Europa, scegliendo di dire un grande No alle politiche dell’austerità e un Sì ad un’Europa solidale, giusta e democratica.

Mentre si votava, noi di Sel abbiamo allestito un banchetto davanti all’ingresso di Expo per esprimere la nostra vicinanza con il popolo greco e invitare i visitatori a scrivere il proprio pensiero per poi depositarlo nella simbolica urna referendaria.

L’iniziativa faceva parte della campagna “Oxigeno” lanciata da Sel in tutta Italia a sostegno del popolo greco contro l’austerità e il potere eccessivo delle banche e della finanza.

Tantissimi visitatori di varie nazionalità si sono fermati a chiedere notizie, a condividere il proprio parere e a scrivere il proprio messaggio alla Grecia ed all’Europa.

Nonostante il bombardamento mediatico della scorsa settimana che ha diffuso disinformazione sulla situazione greca e sul senso del referendum indetto dal governo Tsipras, i cittadini hanno espresso forte solidarietà nei confronti di un popolo massacrato da 5 anni di ricette fallimentari imposte dalla “trojka” e voglia di un’Europa diversa.

Per noi il No della Grecia è un messaggio di speranza per tutta l’Europa e il nostro compito non è soltanto quello di far sentire la nostra vicinanza con il popolo greco, ma tradurre su un piano nazionale e locale la nostra forte opposizione all’austerity.

Significa continuare ad opporsi al Patto di Stabilità che impone assurdi vincoli agli enti locali, tagliare gli sprechi mantenendo i servizi erogati dall’amministrazione comunale, incrementare la spesa per i servizi sociali, battersi per una fiscalità equa e progressiva.

Continueremo ad impegnarci per un’uscita democratica e di sinistra dalla crisi che coinvolge tutta l’Europa, partendo dal livello locale, quello più vicino ai cittadini.

Sinistra Ecologia Libertà Rho

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Ed è solo l’inizio

E’ stato un pomeriggio proficuo ed intenso quello di sabato 6 giugno per i partecipanti di Human Factor del Rhodense.

Nell’introduzione la coordinatrice metropolitana di SEL Anita Pirovano ha sottolineato che, di fronte ad un astensionismo del 50%, la politica si deve interrogare su come riconnettersi con la vita delle persone e tornare ad essere credibile.

Numerosi cittadini, sfidando il caldo afoso, hanno partecipato ai 3 laboratori nella sala e nel cortile del Centrho.

Nel laboratorio su Expo è stato criticato il ritiro dei pass ai lavoratori che hanno partecipato a delle manifestazioni, palese discriminazione senza fondamenti di legittimità.

Per quanto riguarda il tema del Post-Expo, è stato manifestato un generale interesse per l’ipotesi di costruire nell’area un grande campus universitario, soluzione che garantirebbe grandi prospettive di sviluppo per il nostro territorio.

Nella tavola sui Diritti il punto di partenza è stata l’importanza di lottare per i diritti degli altri prima che per i propri; in seguito si è fatta una ricognizione sull’approvazione di mozioni e delibere nei consigli comunali della zona, come il Registro delle Unioni Civili, quello del Testamento Biologico, la concessione della cittadinanza onoraria ai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri con l’obiettivo di stendere una Carta dei diritti del Rhodense.

Tutti hanno condiviso l’importanza che la Sinistra, per essere tale, debba coniugare i diritti civili con quelli sociali, senza lasciare indietro nessuno.

Infine, nel laboratorio sulla Scuola, è stata condivisa la constatazione che il ddl “La buona scuola” non sia una vera riforma, ma solo una riorganizzazione del sistema scolastico.

Mentre le dirigenti scolastiche Michela Vittorio (Olivetti-Puecher) e Paola Molesini (Majorana) hanno pragmaticamente messo in luce le possibilità che si aprono per poter gestire meglio le rispettive scuole in cui operano, la segrtaria regionale CGIL Caterina Spina, i docenti e i cittadini presenti hanno invece evidenziato le numerose criticità del disegno di legge, come la perdita di titolarità dei docenti di ruolo, la mancanza di una visione pedagogica e le diseguaglianze create dall’apertura alla sponsorizzazione di privati.

“Siamo soddisfatti per l’esito positivo dell’evento,” dichiara Carmelo Gambino, segretario cittadino di SEL, “nei laboratori c’è stato confronto vero, con spunti molto interessanti e da sviluppare; vogliamo proseguire su questa linea su questi e su altri temi importanti per la vita della nostra città e del nostro territorio, perché pensiamo che la buona politica sia quella fatta mettendo al centro le persone”.

Circoli di Sinistra Ecologia Libertà del RhodenseFoto HF 1

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